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12 novembre 2003

Strage di italiani in Iraq

 

"Hanno colpito i soldati dal volto umano. Quelli che sorridono agli iracheni anziani, alzando le spalle perché il loro arabo si ferma a "Salam aleikum". Quelli che quando partono mettono un bambolotto o un'automobilina nello zaino, perché capita spesso di fare amicizia con i bambini. Quelli che, dicono a Nassiriya, con la gente del posto mostrano rispetto, e non l'aggressività dei marines. Quelli che adesso, dopo aver perso 16 commilitoni, non si vergognano a mostrare gli occhi lucidi…"

Giampaolo Cadalanu

Così inizia l'articolo, che è stato pubblicato questa mattina su un noto quotidiano del Paese, di un inviato italiano in Iraq…

Una strage, una scena apocalittica, così si presenta il comando dei carabinieri di Nassiriya dopo l'attentato da parte di quattro Kamikaze avvenuto ieri: diciotto italiani morti. Alcuni di essi stavano per ritornare in patria. La maggior parte di loro aveva moglie e figli che non potranno più riabbracciarli, e oggi li ricordiamo come soldati che volevano riportare la pace in un paese che vive nell'odio e nella paura. 

Ma perché? Perché è successo tutto questo?

Forse non avremo mai cercato le risposte a questa domanda se non fossimo stati noi, noi italiani, direttamente coinvolti…

Vi invitiamo, cari lettori, a riflettere sulla tragica strage, a chiedervi come sia stato possibile tutto questo, e come si potrà tamponare una situazione che sembra davvero essere sfuggita di mano.

 

Linda Teruggi, Gloria Martelli, Chiara Venanzetti
13.11.2003

Noi ragazze del giornalino “LA TALPA” abbiamo deciso di approfondire il tema della pace, che oggi ci sembra sempre più attuale visto le notizie che ci arrivano dall’Iraq , per questo ci siamo documentate con delle letture che ci hanno aiutato a riflettere.

Pensiamo che la pace sia una realtà bellissima e che siamo fortunati a vivere in un paese senza guerra. Ma ogni giorno dai telegiornali ascoltiamo notizie tristi di fatti che accadono in altre zone del mondo dove le persone combattono e non si può vivere una esistenza tranquilla quindi ci domandiamo perché ci sia la guerra che porta solo distruzione e morte ma soprattutto come si fa a evitarla?

Spiegare la guerra non è facile soprattutto per ragazze della nostra età. La guerra è una cosa terribile, che porta solo disperazione e morte. Nei Paesi dove purtroppo ci sono molte vittime sono soprattutto bambini innocenti che vengono feriti gravemente o addirittura possono morire a causa di granate o armi da fuoco. Durante la guerra purtroppo vengono uccise persone innocenti che volevano solo la pace.

Secondo noi tutti i popoli devono imparare a vivere insieme, a rispettarsi  e a collaborare per costruire un mondo di pace dove convivono tutte le culture e tutte le religioni.  Questo è il messaggio che ci presentano le poesie e le riflessioni sulla pace che vi proponiamo insieme ai nostri disegni.

Michela Poletti e Jessica Valli
13.11.2003

 

IL MONDO RISORGE

L'alba si leva
alba si leva

la luce che è morta risorge.

A primavera,
a primavera,
il mondo che è morto risorge.

Si leva la marea della vita,
si leva la marea della vita,
le fenici che sono morte risorgono.
Noi cantiamo di gioia, noi alto voliamo.
Noi cantiamo di gioia, noi alto voliamo.
Tutto e ogni cosa canta di gioia, 
ogni cosa e tutto canta di gioia.

(Anonimo, da 'La pace e la guerra nelle parole di adulti e bambini")

 

GUERRA MONDIALE

Papà aveva solo diciassette anni
quando è andato a combattere
la Grande Guerra in Francia.

Non c’è un granché, per lui, da dire
Su quei giorni, accetti i papaveri.
Lui ricorda i papaveri rossi,
sopra le tombe dei morti.

Papà dice che quella guerra
ha distrutto la Francia peggio del tornado,
peggio di una tempesta di sabbia 
ma nonostante questo, i papaveri 
fiorivano dopo le battaglie, 
illuminando la campagna di Francia.

Mi piacerebbe vedere i papaveri 
che crescono su questa polvere.

Maggio 1934

(K. Hesse, raccolta "Oltre la siepe")

 

 

SEMPRE LA PACE !

Non importa che tu sia
uomo o donna,
vecchio o fanciullo,
operaio o contadino,
soldato o studente o commerciante;

non importa quale sia
il tuo credo politico
o quello religioso;

se ti chiedono qual è la cosa
più importante per l’umanità
rispondi
prima
dopo
sempre:
la pace!!

(Li Tien Min, tratta da "Poesie di pace cinesi")

 

a cura di Valentina Gilardi e Michaela Grieco
13.11.2003

  Formare una coscienza di pace

Vi proponiamo alcuni passi del discorso pronunciato nel 2000 alle Nazioni Unite da Mata Amritanandamayi Devi, conosciuta come Amma, che nel parlamento mondiale delle Religioni del 1993 e stata eletta in qualità di uno dei tre presidenti rappresentanti della fede induista.

“Ecco” alcuni problemi su cui le Nazioni Unite dovrebbero rafforzare i propri sforzi.
1. Nella creazione di DIO l’uomo e la donna sono uguali. Nei secoli però, la triste condizione delle donne non è migliorata in modo significativo. Le donne che danno alla luce l’essere umano, devono avere nella società un ruolo uguale.
2. Milioni di persone muoiono di AIDS , che continua a diffondersi come un incendio inarrestabile. Questa malattia dovrebbe essere portata sotto controllo.
3. Facciamo sì che le Nazioni Unite conducano la trasformazione da un mondo di conflitti ad uno di pace, istruendo un gruppo di giovani al servizio delle comunità. Questi giovani emissari, servendo altruisticamente in tutto il mondo, ispireranno la gente a coltivare valori spirituali e umani universali. Quel che non può essere raggiunto con spargimenti di sangue può essere raggiunto con l’amore.
4. Il terrorismo e la violenza contro gli esseri umani in nome di qualunque religione deve essere condannato a livello internazionale e bisogna prendere misure forti e appropriate. 

L’amore è l’unica medicina che può guarire il mondo. Come il corpo ha bisogno di cibo per crescere, così l’anima ha bisogno d’amore per aprirsi. L’amore è più nutriente del latte materno per un bambino. L’amore è il vero e proprio fondamento, la vera e propria bellezza e pienezza della vita. Dove c’è amore non ci può essere conflitto di nessun genere; soltanto la pace regnerà.
Possa la luce dell’amore e della pace risplendere nel nostro cuore. Diventiamo messaggeri della pace universale, illuminando il cuore di ognuno, scacciando l’oscurità dell’odio e del conflitto che hanno oscurato il mondo di oggi. Risvegliamoci al nuovo domani, colmo d’amore e fratellanza universale. Non è questo l’obiettivo e il sogno delle Nazioni Unite?

Dalla lettura di questo testo abbiamo compreso come le religioni non sono certo a favore della guerra e le persone che hanno a cuore il futuro dell’umanità continuano a diffondere messaggi di pace che possono insegnarci a costruire un futuro migliore. Noi ragazzi vogliamo seguire l’esempio di persone come Amma!

 

Mattia Gallo, Manuel Zoppetti