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MUSICA:
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scrivi a 'La
talpa'
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Anno
2003-2004
ultimo
aggiornamento: 25/02/2005
Match
a distanza fra due reginette della pop music
“Sono
fiera di essere etichettata l'anti-Britney!
Non amo la sua musica e quello che
rappresenta, è vero. Ma pare che abbia
successo e so anche che lavora duro: perciò
la rispetto!"
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“Non
mi interessa cosa pensa Avril di me. Non la
conosco nemmeno. Ho imparato che è
praticamente impossibile piacere a tutti, ma
penso di meritare un po’ di rispetto. Non
perché sono Britney Spears, ma perché il
Rispetto lo si deve a chiunque!”
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Cari talpini,
eccoci di nuovo all’appuntamento con la sezione
musicale del nostro giornalino online.
Questa volta lasciamo la boy band per dedicarci a due
“ugole femminili” che in due modi diversi stanno
invadendo il mondo della musica. Naturalmente, stiamo
parlando di AVRIL LAVIGNE e di BRITNEY SPEARS,
ragazze che sono e vogliono essere estremamente diverse.
La prima ha iniziato la carriera lanciando l’icona
della “bad girl”, della dura, della ragazza
maschiaccio; mentre la seconda ha lanciato l’immagine
della “lolita”, della ragazzina teenager tutta in
rosa.
Ma conosciamole meglio…
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Sul suo conto se ne
sono sentite di tutti i colori: punk, skater, ribelle…
Ma lei non è né una punk (anche se afferma di ammirare
questo modello di vita), né una completa skater (anche
se adora la celeberrima tavola) e tantomeno una ribelle
(anche se è difficile da tenere a freno); lei è
solamente una ventenne con la voglia di far musica,
quella musica che le scorre nel sangue.
Originale e sfrontata, sin da ragazzina sognava di
essere su un palco con un microfono in mano e una
chitarra al collo (strumento che ha imparato a suonare
da autodidatta) e cantare, cantare e ancora cantare…
La canadesina, nata a Belleville il 27 Settembre del
1984, tenta tute le strade per giungere al successo,
partendo dal letto della sua cameretta, dove da bambina
si immedesimava in un’ immaginario show; passando per
il coro della chiesa, ove a dieci anni ha cantato “Near
to the Heart of God” durante un concerto di Natale
e proseguendo con un concorso radiofonico che a 14 anni
vince e che le da l’opportunità di cantare con Shania
Twain di fronte a diecimila persone.
Ma il suo entusiasmo viene soffocato dall’ambiente
limitativo della piccola realtà di Napanee (cittadina
dell’Ontario di soli 5000 abitanti), in cui Avril
passa la giornate con i ragazzi fra skate, baseball e
hockey, e così si trasferisce a New York con il
fratello Matthew. Ha sedici anni ed inizia a comporre le
canzoni di “Let Go”, tuttavia non è ancora
completamente in sintonia con il team; cambia allora
costa e si trasferisce a Los Angeles. Qui incontra Cliff
Magnesi dell’Arista Records che le consente di
esprimersi liberamente nei suoi testi, specchio della
generazione da cui proviene. È fine Giugno 2002 e il
primo album è ultimato. In breve tempo i singoli “Complicated”
e “Sk8er boy” raggiungono le vette delle
chart con 14 milioni di copie vendute e otto nomination
ai Grammy Awards, gli “oscar” della musica, e la
rocker insieme alla band (attualmente formata da Evan
Taubenfeld e Craig Wood alle chitarre, Charlie Moniz al
basso e Matta Brann alla batteria) è pronta a partite
per il tour, i cui momenti più belli sono stati
“catturati” nel DVD “My World”.
Oggi, dopo quasi due anni dall’esordio, Avril Lavigne
è pronta a tornare con il suo nuovo album “Under
My Skin” (in vendita dal 21 Maggio) più
volenterosa che mai e decisamente cresciuta.
La canadese dalla voce aggressiva ha infatti abbandonato
le vesti del “maschiaccio ribelle” che ha
conquistato il pubblico per la schiettezza con cui si è
posta a noi insieme ai quattro simpatici ragazzi
musicisti.
Ora è sicuramente più femminile e i testi delle
canzoni (scritti insieme a Evan, a Chantal Kreviazuk e a
Ben Moody degli “Evanescence”) sono certamente più
maturi, ma altrettanto evasivi dei precedenti.
Il nuovo singolo “Don’t tell me”, di cui
sono già usciti il videoclip e il CD, ha colpito come
aveva fatto “Complicated” e io sono certa che anche
l’album farà lo stesso.
Due parole per concludere: FORZA AVRIL!!!
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Rossana
Gnemmi |
Britney
Spears, la reginetta del pop, è nata il 2 Dicembre del
1981 nella cittadina di Kentwood, nella Louisiana.
Sembra che fin da piccola sognasse, come Avril, di
diventare una cantante, dimenandosi intonando le canzoni
del momento davanti allo specchio.
A soli otto anni si presenta a un’audizione a Disney
Channel per il programma “Mickey Mouse Club”. Britney,
purtroppo, è troppo giovane per essere scelta, ma tutti i
presenti durante le prove si accorgono del suo talento e
così riesce ad entrarvi tre anni dopo.
Il lancio globale di Britney avviene agli occhi della Jive
Records e lei, assieme ai suoi produttori Eric Foster e
Max Martin, decide di incidere il suo primo album “Baby
one more time”.
Britney, diventata l’adolescente più famosa del Mondo,
lancia un modello di stile e di immagine studiata nei
minimi particolari, che subito viene copiata dalle
ragazzine della sua età.
Dopo il primo album riesce, con il secondo, intitolato “Oops!...I
did it again”, ad entrare nelle hit di tutta Europa
e America.
Tra il 2000 e il 2001 intraprende un tour mondiale e il
terzo album “Britney” rappresenta una svolta decisiva
nella sua crescita musicale: è più matura ed ha una voce
più modulata, ma non riscuote l’enorme successo avuto
con gli altri due CD.
Proprio questo inverno è uscito il quarto album “In
the zone”, da cui è stato estratto il singolo “Me
against the music”, cantato insieme alla celeberrima
regina del pop Madonna sul palco del “Radio City Music
Hall”, che alla fine del pezzo le ha dato un bacio sulla
bocca che ha suscitato scandali e polemiche.
Ma Madonna non è stata solo la collaboratrice di Britney;
infatti dopo averle impartito preziosi consigli (smettere
di fumare, lasciare l’America per trasferirsi a Londra)
si è proclamata sua “sorella putativa”.
Tuttavia gli scandali e le polemiche non si fermano qua…
Qualche mese fa sulle riviste di gossip si diceva che la
Spears si sarebbe sposata con il suo migliore amico
d’infanzia una notte e che il giorno dopo abbia chiesto
il divorzio.
Non si sa se il fatto sia dovuto a un bicchiere di troppo
o all’espediente usato della cantante per attirare
l’attenzione, certo è che Britney sta abbandonando i
panni della ragazzina per diventare sempre più sexy e
avvicinarsi a Madonna; infatti molti dei suoi spettacoli
sono vietati ai minorenni a causa dei contenuti.
Ora Britney ha in cantiere altri progetti e io scommetto
che sentiremo ancora parlare di lei per molti anni.
Due parole per concludere: FORZA BRITNEY!!!
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Gloria
Martelli |
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Le band cha
mandano in delirio i giovani:
I Blue, un gruppo formato da quattro cantanti, stanno scalando la strada del successo dopo l’uscita del loro secondo album. Sono ora in vetta alla classifica di tutta Europa grazie al nuovissimo singolo “Guilty”, un pezzo orecchiabile e romantico che anticipa di poco il loro terzo cd.
Affascinanti e simpatici, Lee, Simon, Duncan e Anthony, sono ormai delle stelle del pop ed hanno conquistato migliaia di teen-ager.
I quattro ragazzi britannici sono molto soddisfatti del nuovo pezzo su quale affermano di aver lavorato molto duramente scrivendo ogni parte che lo compone con moltissima attenzione.
Nel nuovo cd ci sono brani di ogni tipo: ballate romantiche e piene di melodia, ma anche molti pezzi pop.
I giovani cantanti non litigano mai perché hanno molto rispetto l’uno dell’altro e quando si tratta di scegliere i brani da inserire nei dischi sono sempre d’accordo. Il loro gruppo è composto prima di tutto da amici che si conoscevano e si volevano bene da prima che i Blue nascessero e che, se devono prendere una decisione, lo fanno tutti insieme. Questo è il loro vantaggio.
Molti pensano che il pubblico li segua prima di tutto per il loro aspetto estetico, ma i ragazzi smentiscono: “Noi siamo per prima cosa un gruppo e il pubblico ci segue per la nostra musica.”
I quattro sanno cantare, ballare e intrattenere il pubblico.
Come tutti hanno dei difetti e il maggiore è quello di non mettere mai in ordine.
Lee, Simon, Duncan e Anthony affermano di non aver mai seguito diete ferree, e d’essere così magri e atletici di natura. Certo li aiuta il fatto di essere sempre in movimento non solo per lavoro, ma anche per l’esercizio quotidiano in palestra.
I loro più recenti successi sono Stand up, Signed sealed delivered I’m yours, Taste it, Guilty Bubblin, Rock the night, When summer’s gone, alive, I wanna know, Back it up, Breathe Easy, Walk away, Where you want me, How’s a man supposed to change?, No goodbyes.
Insomma questo gruppo di giovani talenti sta davvero diventando famoso.
La loro musica ha coinvolto e continuerà a coinvolgere migliaia di teen-ager.
Ciò che ci piace di loro è la loro semplicità, il ritmo travolgente delle loro canzoni e l’energia che attraverso esse sanno trasmettere ai fan di tutte le età.
Una di esse è la sottoscritta, che ha voluto cimentarsi nella traduzione del testo del nuovo singolo “Guilty”.
Guilty |
Colpevole |
I never want to play the games
that people play
I never want to hear the things
they gotta say
I’ve found everything I need
I never wanted anymore than I can see
I only want you to believe
Chorus
If it’s wrong to tell the truth
What am I supposed to do
When all I want to do is speak my mind
(speak my mind)
If it’s wrong to do what’s right
I’m prepared to testify
If loving you with all my heart’s a crime
Then I’m guilty
I wanna give you all the things you never had
Don’t try to tell me how he treats you isn’t bad
I need you back in my life
I never wanted just to be the other guy
(be the other guy)
I never want to live a lie
Chorus
Girl I followed my heart
Followed the truth
Right from the start it led me to you
Please don’t leave me this way
I’m guilty now all I have to say
Chorus
What am I supposed to do
Then I’m guilty
All I wanna do is speak my mind
Guilty
Then I’m guilty
I’m
prepared to testify
If it’s wrong to do what’s right then tell me
about this feeling inside
If loving you whit all my heart’s a crime
I’m Guilty |
Io non voglio fare i giochi
che le persone fanno
io non voglio sentire le cose
che loro dicono
ho trovato tutto ciò di cui ho bisogno
non voglio nient’altro di ciò che vedo
io voglio solo che tu creda
Ritornello
Se non si deve dire la verità
Cosa ci si aspetta che io faccia
quando tutto ciò che voglio è dire la mia idea
(dire la mia idea )
se è sbagliato fare ciò che à giusto
sono pronto a darti prova
se amarti con tutto il mio cuore è un crimine
allora sono colpevole
io voglio darti tutte le cose che non hai mai avuto
non provare a dirmi che il modo in cui lui ti tratta non è
male
io ho bisogno che tu torni nella mia vita
io non ho voluto mai essere l'altro ragazzo
(essere l'altro ragazzo )
io non voglio vivere una bugia
Ritornello
Ragazza ho seguito il mio cuore
ho seguito la verità
sin dall'inizio mi ha condotto a te
ti prego non lasciarmi in questo modo
sono colpevole ora è ciò che devo dire
Ritornello
Cosa ci si aspetta che io faccia
allora sono colpevole
tutto ciò che voglio è
dire la mia idea
colpevole
allora sono colpevole
sono pronto a darti prova
se è sbagliato fare ciò che è giusto allora dimmi
di questo sentimento profondo
se amarti con tutto il tuo cuore è un crimine
Io sono colpevole.
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Chiara Venanzetti e Vanessa Sartorio |
Chi non conosce i blink 182?!?
Molti di voi sapranno che sono una band californiana (di San Diego), che ha fatto la fortuna suonando una miscela esplosiva di Pop e Punk.
Ma da che cosa deriva il loro nome, lo sapete?
Alle origini il gruppo, formato da Tom, Mark e il batterista Scott, si chiamava solo blink. Poiché blink era anche il nome di una band techno irlandese, decisero, come molti cantanti fanno, di aggiungervi un numero. La domanda sorge spontanea… Perché proprio il 182? Bhe… se si conoscono i blink si sa che sono “tipi” un po’ particolari e quindi, pensate che 182 è il numero di volte che Al Pacino pronuncia la parola “FUCK” nel film
Scarface!
Così i tre, sulla piazza dal 1994, iniziano a fare la loro musica, album dopo album, concerto dopo concerto, scegliendo come genere il punk. Il motivo? “E’ una musica affascinante e straordinaria, diversa dalle altre”, spiega Thomas Matthew DeLonge
(13/12/1975), meglio noto come Tom, chitarrista e voce del gruppo. (Infatti allora, come accade spesso anche oggi, la musica punk non passava in radio a causa dei testi provocatori e a volte anche a sfondo politico).
Pur apparendo in sintonia, Tom e Mark non si trovano particolarmente bene con Scott, che così decide di abbandonare il gruppo nel bel mezzo di un tour mondiale. I due però non si abbattono e sono subito pronti a cambiare batterista e fanno così entrare nel gruppo Travis Landon Barker
(14/11/1975) che, a sentire Mark Allan Hoppus (15/03/1972), bassista e altra voce dei blink, è il batterista migliore del mondo!
Dopo quattro anni di assenza, i “ragazzacci” di San Diego sono tornati alla carica con il nuovo album “blink-182”, da cui è tratta la canzone
“I miss you”, di cui vi proponiamo il testo originale.
I MISS YOU |
Hello there, the angel from my nightmare
The shadow in the background of the morgue
The unsuspecting victim of darkness in the valley
We can live like Jack and Sally if we want
Where you can always find me
We'll have Halloween on Christmas
And in the night we'll wish this never ends
We'll wish this never ends
Where are you and I'm so sorry
I cannot sleep I cannot dream tonight
I need somebody and always
This sick strange darkness
Comes creeping on so haunting every time
And as I stared I counted
Webs from all the spiders
Catching things and eating their insides
Like indecision to call you
and hear your voice of treason
Will you come home and stop this pain tonight
Stop this pain tonight
Don't waste your time on me
you're already
The voice inside my head (miss you miss you)
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head (miss you miss you)
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head (I miss you miss you)
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head (I miss you miss you)
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Speriamo di essere state abbastanza esaurienti e di avervi ben illustrato il mondo dei blink, che tuttavia non si può riassumere in una pagina…
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Gloria Martelli & Rossana
Gnemmi |
Mi piace ascoltare la musica
punk e mi incuriosiva saperne di più circa la sua origine. Ho
raccolto qualche dato, che spero possa esservi d'interesse.
Dovete sapere che il punk è nato in America nei primi anni
del 1970, traendo le sue radici dal rock'n'roll, come reazione
al business incondizionato delle case discografiche che
sfruttavano la musica popolare. I primi gruppi sono nati
principalmente nelle zone di New York e di Los Angeles, presto
seguiti da altre band in Inghilterra. Proprio in quest'ultimo
paese erano presenti in maniera forte le cause che hanno dato
vita al punk. Qui gran parte del settore musicale di quel
periodo era controllato da pochissime grandi case
discografiche, che non solo producevano le registrazioni, ma
fabbricavano anche i supporti musicali, come nastri e vinili,
ed alcune persino li vendevano direttamente al pubblico
tramite negozi di loro proprietà. Verso il 1980, sempre a New
York, è nato un nuovo stile musicale, un
"sottogenere" del punk: "l'hardcore punk",
portato avanti da band come gli Agnostic Front, che ne
diventano i principali esponenti.
Negli anni '80 l'interesse per il punk cala in America, ma
s'impone in paesi diversi da quelli d'origine come in Canada,
dove nascono gli SNFU, considerati i fondatori dello
"skate punk".
Il declino del punk negli U.S.A è confermato dallo
scioglimento di molte band come Misfits e Black Flag. In
quegli anni di declino, è nato lo "ska", versione
velocizzata del raggae, contenente però anche sonorità punk.
Presto i classici strumenti del punk (basso, chitarra e
batteria), che sono poi gli stessi dello ska, vengono
accostati a trombe, tromboni e sax, dando vita ad un genere
ibrido, lo "ska punk", portato avanti, tra i primi,
da esponenti quali gli inglesi Snuff.
Verso la fine del decennio il punk ha nuovamente successo in
paesi dove il genere era ancora quasi sconosciuto, e ha
fortuna anche lo ska punk, che nella metà degli anni '90
raggiunge il suo apice, con Less Than Jake e Reel Big Fish.
Negli ultimi anni del millennio le punk band aumentano
esponenzialmente in tutto il mondo, fuorché in Africa,
Un ultimo dato, ma chi ama il punk e le sue derivazioni?
Pare che lo ascoltino i giovani che hanno un loro modo di
vestirsi: pantaloni essenzialmente stracciati,
"borchie", pettinatura con la cresta.
Diffusione
della punk-hardcore nel mondo
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Manuel Zoppetti &
Siro Barone
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