Le nostre passioni:  Uno sport ancora poco diffuso: il Tiro con l'Arco  

Da qualche mese, stimati lettori, sto prendendo lezioni di tiro con l’arco. Devo ammettere che praticare questo sport mi sta dando molte soddisfazioni.
Lo trovo utile per scaricare la tensione, ma è altresì valido per acquisire competenze diverse, in particolar modo la concentrazione.
La mia curiosità mi ha spinto a documentarmi sui vari aspetti di questa disciplina.
Ne è nato un dossier che propongo alla lettura di chiunque volesse cimentarsi nel tiro con l’arco o che fosse incuriosito di sapere qualcosa di più…

L'arco nell'antichitàLA STORIA DELL’ARCO
L'arco fu utilizzato nei millenni come strumento da caccia, ma successivamente si è evoluto come arma da guerra molto temibile. Nella caccia trova, tuttora, utilità per i medesimi fini tra gli aborigeni d'Africa e dell'Amazzonia, che cacciano con esso il cibo per la loro sopravvivenza.
Le pitture rupestri, rinvenute sulle pareti di alcune grotte in Francia, Italia, Germania e Spagna e datate intorno a 20.000 - 30.000 anni orsono, rivelano come l'arco fosse usato per cacciare gia in quelle epoche.

L’arco rimase un importante strumento di caccia e guerra fino all’introduzione delle armi da fuoco, quando fu rimpiazzato da moschetti e cannoni.
Si può dire, senza ombra di smentita, che l'arco, dalla comparsa dell'uomo ai giorni nostri, ha rivestito un ruolo fondamentale nelle menti degli uomini e ha avuto un'importanza storica veramente indelebile.

L'ARCO MODERNO
L'arco moderno nasce ufficialmente in Europa a Leopoli, allora città polacca, nel 1931. E’ in quell'anno che i rappresentanti degli appassionati tiratori nel mondo decidono di dare uniformità alle loro gare, nella volontà di sviluppare un regolamento. Nasce in questo modo la FITA (Federazione Internazionale di Tiro con l'Arco).
Questa Federazione rimarrà il punto di riferimento del mondo arcieristico sino a far divenire il tiro con l'arco una disciplina olimpica, a partire dalle Olimpiadi di Monaco nel 1972 .
Da quel momento, gli arcieri si trovano nella necessità di dover colpire un bersaglio posto a 90 m. Tale è la distanza con cui inizia la gara per gli uomini, mentre la distanza massima per le donne e di 70 m. Stabilita la misura era quindi necessario adeguare la potenza dei propri archi al fine di poter scagliare le frecce a tale distanza sul bersaglio.
Nasceva così per i suoi praticanti l’obbligo di elevare il proprio tono muscolare ed affinare le proprie tecniche e i programmi di allenamento.
Logo FITARCONel 1961 nasce in ltalia la FITARCO (Federazione Italiana di Tiro con l'Arco).
La FITARCO prevede una serie di 3 distinte competizioni denominate: tiro alla Targa, tiro Indoor e tiro di Campagna.

Nell’ordinamento federale sono previsti 3 tipi di divisioni arcieristiche: "Arco Olimpico", "Arco Nudo" e "Compound".
1. Nell'Arco Olimpico e possibile attrezzare il proprio arco con alcuni accorgimenti che permettono di migliorarne la prestazione in stabilità e precisione. Questi sono, ad esempio, gli ammortizzatori di vibrazioni, gli stabilizzatori - che imprimono movimenti inerziali ad eventuali contrazioni muscolari anomale - ed il mirino. 
2. Nell'Arco Nudo, invece, il regolamento vieta all'arciere di attrezzare con i suddetti accorgimenti il proprio arco. Questa disciplina e quella che forse ricorda più di tutte la pratica ancestrale del tiro con l'arco. 
3. Nella divisione arcieristica Compound il regolamento è meno restrittivo e prevede l'utilizzo di una lente di ingrandimento per migliorare la mira. 
Oltre all'attrezzatura per l'arco olimpico, gli archi Compound sono dotati alle estremità dei flettenti di una coppia di carrucole che fungono da leve, dimezzando così lo sforzo in fase di mira.



LA FASE DI TIRO
La fase di tiro è divisa in quattro fasi principali:
- Petrazione: dopo essersi posizionati sulla linea di tiro e aver incoccato la freccia, si da una piccola tensione alla corda dell’arco.
- Allungamento:si punta l’arco verso il bersaglio.
- Trazione, mira e ancoraggio: si tende la corda dell’arco (allo zigomo nell’arco nudo e sotto il mento per l’arco olimpico e compound) e si prende la mira.
- Sgancio e mantenimento: si lascia la corda e si rilascia il braccio all’ indietro per rilassare la spalla. Nell’arco compound per lasciare la corda c’è un meccanismo a grilletto.




Lorenzo Duso



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Pubblicato da Redazione - martedì 13 febbraio 2007 - 15:52:18
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