Racconti:  Racconti di tanto tempo fa  

stregaIo vivo a Cressa e a volte mi capita di sentire gli anziani raccontare storie di quando loro erano giovani. Le più emozionanti sono quelle che parlano delle “strie”...

LE STRIE DI CRESSA

Le streghe sono sempre state oggetto di timore per i più. Ancora oggi si parla mal volentieri di questo argomento. Qualcuno in passato riusciva anche a vederle rimanendone sconvolto...

Apparivano nelle notti senza luna e nebbiose, con i loro ghigni satanici facevano raggelare il sangue ai cressesi. Solitamente le loro apparizioni avvenivano sulle rive del torrente Lirone, un fiumiciattolo che taglia in due l’abitato di Cressa. Le strie così chiamate dai cressesi, non portavano mai nulla di buono, anzi erano di cattivo presagio incontrarle. Inutile farsi il segno della croce, il loro maleficio era inevitabile o quasi. Erano tre i punti prescelti dalle strie per spaventare i poveri cressesi, un piccolo guado sul torrente Lirone, a circa 500 m a sud dell'' attuale rettilineo che unisce il centro storico con il venerando santuario della Madonna delle grazie nei pressi della stazione ferroviaria ; i ‘’TRI PUNT’’, la zona del ponte vecchio che congiunge l’abitato alla Cascina Case Nuove , l' area intorno alla medioevale chiesetta di San Giulio. Tutti i contadini cercavano di stare alla larga dal guado delle streghe o almeno lo adocchiavano da lontano. Qui le strie tenevano le loro riunioni, guai a quell’anima che partecipava o solamente assisteva a queste assemblee era dannato per tutta la vita! L'' altro posto da evitare erano i tri punt. Nella zona non solo le strie seminavano il terrore, ad esse si aggiungeva anche l’ombra di un asino, che spesso seguiva per alcune decine di metri i passanti per poi svanire nel nulla. La bestia si limitava a seguire i passanti, senza far loro del male. Tutta via riusciva a spaventare tutti e non solo le vecchie del paese. Nessuno e’ riuscito a capire se la bestia esisteva davvero e chi era il proprietario. Il terrore era anche sentito nella zona millenaria della chiesa di San Giulio, sperduta a sud nelle campagne di Cressa. Il racconto di alcuni contadini coincideva ed alimentava la paura sempre di più. Figure femminili uscivano dalla nebbia sghignazzando e danzando intorno al malcapitato. Poi sparivano su alberi, solitamente noci. Chi reagì alla prepotenza delle strie, tanto da essere ricordato ancora oggi come eroe fu un lattaio. In piena notte, transitando con il proprio carro sul ponte costruito nel 1731 sul rettilineo che collega Cressa all''abitato della stazione si vide apparire una figura con il volto bianco e dal ghigno maligno. L’uomo divorato dalla paura, raccolse tutto il suo coraggio e invocando con fervore San Prospero protettore, si lanciò con il proprio carro contro la stria che si opponeva al passaggio, menando la frusta. L’ombra svanì quasi subito e il lattaio poté raccontare il fatto. Il giorno seguente una certa persona girò per il paese con un braccio al collo spiegando di essere caduta dalla scala di casa. Tutto ciò succedeva, fino a poco tempo fa, nel borgo di Cressa.


Alessio Di Claudio



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Pubblicato da Redazione - venerdì 20 gennaio 2006 - 23:49:47
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