Gite scolastiche:  Visita al Corriere di Novara  

la redazione della Talpa online al Corriere di NovaraIl 26 gennaio 2006, noi ragazzi del laboratorio di giornalismo di Fontaneto d’Agogna ci siamo recati a Novara per intervistare il capo redazione del Corriere di Novara, Paolo Viviani.
Dopo essere giunti alla stazione di Cressa con lo scuolabus, abbiamo aspettato una decina di minuti prima che arrivasse il treno, che ci avrebbe portato a Novara. Mentre ci avvicinavamo alla città, abbiamo notato che il tempo era peggiorato e dei fiocchi di neve cadevano sui finestrini.

Arrivati alla stazione, ci siamo incamminati attraverso le vie innevate della città stando attenti a non scivolare; dopo un tratto di strada, eccoci di fronte ad un edificio con l’ insegna “ Corriere di Novara ” sulla porta. Appena entrati, abbiamo attraversato uno stretto corridoio che conduce a diversi uffici, in fondo al quale c’era un locale più ampio, dove ci aspettava il signor Paolo Viviani, il quale si è presentato spiegandoci di essere il responsabile capo della pagina dedicata alla zona dell’alto Novarese.
Il giornalista ci ha condotto nell’archivio del Corriere e qui ha iniziato a raccontare la storia del giornale: “Il Corriere di Novara è nato nel 1887, un anno dopo la fondazione del Corriere della Sera. All’inizio era un quotidiano, poi si è trasformato in settimanale, quindi è uscito come bisettimanale e ora è diventato un trisettimanale con uscite il lunedì, il giovedì e il sabato. Un tempo i giornalisti scrivevano con le tradizionali macchine da scrivere, abolite una decina di anni fa. Ora i testi vengono scritti al computer. Il sistema operativo utilizzato è Apple Macintosh poiché è più adatto di Windows a impaginare il giornale ”. Interessante è stato notare le raccolte delle annate passate del Corriere, allineate sugli scaffali, in grossi libroni rossi . Il signor Viviani ci ha spiegato che, a volte, insieme al giornale, viene aggiunto un omaggio, ad esempio una guida di Novara, un fascicolo sulla storia della provincia, oppure raccolte di Corriere di Novara: prima pagina eventi sportivi come il calcio, o altri avvenimenti importanti, vissuti da cittadini novaresi. A noi è stato presentato il libro su Massimo Galli, che aveva partecipato alla regate con l’equipaggio di Luna Rossa. Quindi ci siamo avviati verso una sala più ampia, dove abbiamo potuto dare il via alla nostra conversazione con il giornalista. Così abbiamo potuto apprendere molte informazioni e curiosità circa il funzionamento del giornale.
Prima di tutto, Paolo Viviani ci ha spiegato che il giornalista raccoglie le notizie grazie alle fonti dei suoi informatori, dislocati nei vari paesi della provincia; oppure si informa direttamente su quanto è accaduto, telefonando alla polizia, ai vigili del fuoco o agli ospedali. Una volta ricevuta l’informazione, si reca sul posto per accertarsi della realtà della notizia e fa un articolo, che passa poi al capo redazione; questi lo controlla, lo corregge per evitare che ci siano errori o delle inesattezze. Al capo redazione spetta anche il compito di procedere alla fotocomposizione delle pagine del giornale, stabilendo, pagina per pagina, gli spazi occupati dagli articoli, dalle foto e dalla pubblicità. Fino a poco fa questo lavoro era fatto a mano su fogli bianchi, ora invece si procede in modo computerizzato. Una volta dati gli ultimi ritocchi nella impaginazione grafica, il giornale va in stampa.
Durante la nostra intervista, abbiamo capito che diventare giornalisti professionisti è molto difficile. Generalmente si inizia scrivendo degli articoli praticamente gratis. Col tempo si può guadagnare qualcosa con le collaborazioni poi, se si è bravi e si ha molta fortuna, si può essere assunti in modo definitivo. Da questo momento inizia la carriera che può portare a ricoprire anche l’incarico di capo servizio o addirittura di direttore. Ci è anche stato detto che una fonte importante di sostentamento per il giornale è la pubblicità: un giornale con poca pubblicità non è un giornale libero, perché probabilmente dovrà attenersi ad esprimere le opinioni dell’editore che lo finanzia. Una volta esaurite tutte le nostre domande e fatta la foto di rito, i giornalisti sono stati così gentili da regalarci una videocassetta e un calendario. Soddisfatti della visita, ci siamo avviati alla stazione, passando attraverso il centro storico della città imbiancato dalla neve che continuava a cadere.

Francesco Tacchino

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Pubblicato da Redazione - sabato 18 febbraio 2006 - 00:14:53
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