L'opinione:  BASTA VIOLENZA GIOVANILE  

Lettera aperta di riflessione sul fenomeno

Video pestaggio ragazzo portatore di handicapAnche noi, come Redazione, vogliamo unirci al coro di condanna che da più parti si leva in questi giorni, ed esprimere la nostra forte disapprovazione nei confronti di quei ragazzi che hanno compiuto un'aggressione verso un loro compagno diversamente abile e, cosa ancor più grave, hanno portato in "trionfo" il loro atto filmando quelle scene riprovevoli di violenza.
Condanniamo anche, e allo stesso modo, i presenti al fatto, che non hanno saputo reagire e hanno coperto con il silenzio, o peggio ancora la "risatina", il malfatto dei compagni...

Negli ultimi giorni, con cadenze preoccupanti, i media riportano fatti inquietanti di violenza che vedono protagonisti gli adolescenti.
Tali atti vengono per lo più classificati e genericamente inquadrati come fenomeni di bullismo.
Noi, che come Scuola ci siamo già trovati a riflettere in passato su questo fenomeno, ci interroghiamo ora sul perché sempre più ragazzi si macchino di spiacevoli episodi che hanno tutti per denominatore comune l'aggressività e l'incapacità di avere sane relazioni con l'altro, e proviamo a darci delle risposte.
Una, quella più evidente, è che quei ragazzi si sono sganciati da un sistema di valori condivisi e sani principi morali.
Si ha l'impressione che essi siano come dei disadattati, dei disperati, degli incapaci a stare nel senso del limite e delle regole e che agiscano mossi da qualche malsana pulsione… Ma cosa li guida a disprezzare l'altro, specie se debole, ad atteggiarsi a super eroe del male ? Spesso, a ben vedere, dietro ai loro gesti aggressivi c'è solo il vuoto, la solitudine del nostro tempo e l'assenza di buone letture.
Sono ragazzi cresciuti sovente da soli col culto del "tutto e subito", che non hanno appreso il valore del dover pazientare per ottenere e raggiungere degli obiettivi, che non sanno, perché semplicemente non hanno avuto modo di sperimentarlo, che offrire il proprio aiuto all'altro può far crescere e certamente appaga interiormente.
Se questa è una lettura della loro interiorità, c'è da chiedersi come mai siano arrivati così aggressivi e privi di scrupoli a tredici, quindici anni, e che cosa sia mancato nella loro infanzia che li ha resi mostri di insensibilità.
Quello che ci sentiamo di condividere è che con probabilità sono a loro mancate delle figure di adulti importanti, delle presenze solide, che abbiano fatto loro capire il senso del limite (rendendosi magari anche antipatici con qualche 'No' in più) e che abbiano fatto loro condividere e sperimentare valori ed affetti. Quei valori e quegli affetti che quando ti sono entrati dentro ti rendono sereno e maturo, e che quando, al contrario, mancano generano solo un grande vuoto e rabbia.
Una rabbia che può incanalarsi e sfociare in azioni squallide di sopraffazione dell'altro, in azioni spesso ritenute da loro la norma. Si, perché quei giovani si sentono a loro modo nel giusto, e questo è il lato più preoccupante del fenomeno, essi non si sentono neppure sfiorati dal dubbio di stare dalla parte del torto!

Questo è ciò che ci sentiamo di dire, e poiché ci piacerebbe avere un confronto su questa problematica, vi invitiamo a inviare al nostro sito le vostre riflessioni. 
Il nostro appello va a voi ragazzi, ma anche ai genitori, agli educatori e a chiunque si trovi a leggere questa lettera e voglia dare una testimonianza o un contributo alla comprensione di un fenomeno che sta diventando un'emergenza sociale.

La redazione de "La Talpa online"



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Pubblicato da Redazione - martedì 21 novembre 2006 - 14:41:10
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