News: INCHIESTA - Anoressia e Bulimia. Un malessere, un disagio, una malattia che si sfoga nel cibo
(Categoria: L'opinione)
Inviato da Redazione
sabato 02 giugno 2007 - 17:06:00

Anoressia e Bulimia
Un malessere, un disagio, una malattia che si sfoga nel cibo

Ragazzi, se avete qualche amico con dei disturbi alimentari potete aiutarlo dandogli alcuni consigli sensati.
Innanzitutto occorre sapere che alcuni disturbi alimentari hanno delle ragioni psicologiche volontarie, è il caso dell’Anoressia e della Bulimia.
La bulimia è caratterizzata da iperalimentazione esasperata seguita da vomito.
L’anoressia è, al contrario, caratterizzata dal rifiuto degli alimenti.
Tutti i disturbi del comportamento alimentare sono malattie tipiche del *** femminile che colpiscono in genere gli adolescenti e i giovani.

La percentuale è del 95% delle ragazze rispetto al 5% dei ragazzi. L’anoressia e la bulimia colpiscono per cause che hanno a che fare con le nostre sicurezze e certamente le esigenze della moda e della bellezza femminile, che richiedono ragazze magre, non aiutano.
In Italia oggi, circa 2 milioni di ragazzi tra i 12 e 25 anni soffrono di disturbi alimentari.

esito anoressia

L’aspetto delle ragazze che prendono la “brutta strada” del rifiuto del cibo cambia progressivamente con alternazioni drammatiche per l’organismo, ad esempio può esserci la cessazione delle mestruazioni, la temperatura corporea è bassissima, il cuore ha un ritmo rallentato delle pulsazioni.

L’adolescente anoressica si comporta come se il suo corpo fosse uno strumento (e come tale deve risultare il meno importante possibile) destinato soltanto ad esprimere le doti e le capacità dell’intelletto.
Difatti è quasi sempre brava a scuola, diligente e studiosa.
Siamo venute a conoscenza di alcune ipotesi di lettura circa la malattia, secondo cui l’anoressia potrebbe avere una concausa in un rapporto difficile con i genitori, se essi, ad esempio, sono troppo ansiosi o iperprotettivi, timorosi ed incoscienti, la figlia potrebbe essere indotta a cercare altrove un punto fermo, nell’onnipotenza della propria mente, svincolata dalle esigenze fisiche.
Una responsabilità certa è quella culturale, ad esempio dell’insensata pubblicità che esalta la “linea” e la promozione di prodotti ipocalorici.
Ma come possiamo noi intervenire? Per prima cosa trasmettendo calma e seguendo alcuni consigli sul cosa fare o cosa non fare.

Cose da fare…
1. Informati (leggi libri, articoli e naviga su Internet)
2. Aiutala a capire che deve iniziare un percorso terapeutico
3. Essere gentile ma distaccato
4. Ricordati che il suo problema non è il peso, ma le sue doti psichiche
5. Lascia che sia lei a chiedere di parlare
6. Dovrai aiutarla a non farle dire “Ce la faccio io da sola, posso smettere quando voglio”
7. Dalle spazio, parole, ascolto
8. Stalle accanto
9. Ricordale che di anoressia e di bulimia si può guarire e si guarisce
Cose da NON fare…
1. Non concentrare la tua attenzione sul suo cibo, sul suo corpo e sul suo peso
2. Non sentirti in colpa
3. Non colpevolizzarla
4. Si abbuffa e poi corre al bagno? Tu continua il tuo pasto, non seguirla di corsa!!!

Giorgia, Lucilla & Alessia




Questa news proviene da La Talpa online :: il giornalino della Scuola Secondaria di Fontaneto d'Agogna - Edizione 2005-2007
( http://talpaweb.altervista.org/2005/news.php?extend.160 )