Lettera ad un amico che ha conosciuto lo tsunami...  

Un nostro compagno di prima media ha provato ad esprimere i propri sentimenti di fronte alla catastrofe del sud-est asiatico, scrivendo una lettera ad un amico.

Dopo una lunga mattinata trascorsa nei giochi e passatempi tipici delle vacanze natalizie, mi ritrovai in casa sul mio divano. L'ambiente era caldo e io ero annoiato e stanco. I miei occhi socchiusi si girarono verso la televisione, diventando lucidi e impressionati: sugli schermi apparve una catastrofe che si abbatteva su tutti quegli stati, ma soprattutto sulle persone, insomma una vera apocalisse.
Subito mi venne in mente un amico andato a vivere in Thailandia. La mia stanchezza scomparve e le mie mani afferrarono un pezzo di carta bianca per scrivere al mio caro amico. In quel momento tenevo gli occhi aperti ma la mia mente pensava a lui. Questa è la mia lettera per Fabio.

“Ciao amico mio,
ho visto alla televisione quello che è successo in Thailandia e in tutti gli altri stati colpiti dallo tsunami. Vorrei che tu non fossi mai andato a vivere lì. So quello che hai visto e che hai vissuto; è davvero una catastrofe, e aver visto tutti quei morti deve essere stato brutto e spero solo che in mezzo a tutte quelle persone cadute non ci sia anche tu. Sai che ci sono stati più di centocinquantanovemila morti e altri sono ancora dispersi. Ho visto, ripresi dall’alto, tutti gli stati interessati dal maremoto e davvero tutto questo mi ha fatto commuovere.
Come tu sai, questi paesi sono stati travolti dall’acqua, gli alberi erano a terra abbattuti dalle onde, gli edifici erano crollati, molte persone erano sparite mentre, quelle sopravvissute si aggiravano spaventate in attesa degli aiuti. La cosa che mi ha colpito di più è che i pesci dell’oceano erano tutti impazziti e nuotavano sul fondo.
Ora ti racconto come si è scatenato questo fenomeno: sul fondale marino si è verificata una grande scossa di terremoto, questa ha spaccato il terreno sottomarino, facendo ritirare tutta l’acqua dell’oceano. Dopo qualche minuto, l’acqua si è scatenata formando delle onde altissime, che hanno sommerso tutto, riversandosi sulle spiagge dei Paesi che si affacciano sull’Oceano Indiano.
Ora io vorrei avere qualche notizia su di te e sulla tua famiglia. Spero che tu stia bene e possa ricevere questa mia lettera. Mi manchi tantissimo e non vedo l’ora di riabbracciarti. Rispondimi e ricordati che ti sono molto amico".

Impiegai molto tempo a scrivere quella lettera; per fortuna Fabio mi rispose, facendomi sapere che lui stava bene e che si era salvato proprio per un pelo; solo in quel momento mi sentii davvero contento, però pensavo sempre ai morti, che ci sono stati, ed alla difficile situazione delle persone, che vivono in quelle nazioni e che aspettano il nostro aiuto.
Andrea Ecchioni



Pubblicato da Redazione - 08/02/2005 - 17:31
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