Le avventure della Talpa: IL MISTERO DEL RUBINO  

Era una lugubre giornata d’inverno e per di più venerdì 17. Ero andato a trovare il mio amico Topinambur nella sua enorme villa. Suonai ripetutamente il campanello ma nessuno venne ad aprirmi. Fui molto sorpreso e così dovetti scavalcare lo steccato. La villa era buia e silenziosa. Mi diressi verso la porta e mi accorsi che era stata forzata dall’esterno. Entrai impaurito: la casa era vuota e polverosa. Mi diressi verso il salotto e trovai Topinambur accasciato sul sofà, senza vita…

Mi precipitai fuori dalla villa gridando aiuto. Tra i primi ad accorrere ci fu il figlio del signor Talpa, Vistalunga, che in un batter d'occhio entrò nella villa per rilevare eventuali impronte lasciate dall’assassino.
Il corpo di Topinambur fu portato all’obitorio dove fu effettuata l’autopsia. I medici constatarono che il corpo era stato aggredito ferocemente e riportava delle lesioni interne. Dopo un accurato esame, Vistalunga scoprì dei frammenti di ritagli di stoffa, forse appartenenti all’assassino, e delle tracce di rossetto sulla giacca e sull’avambraccio destro.
I preziosi reperti furono portati alla scientifica per essere analizzati. Gli esami di laboratorio rilevarono che all’interno della stoffa erano presenti anche alcuni peli biondi: escludendo Topinambur che aveva una folta pelliccia corvina, dovevano senz'altro appartenere al possibile assassino…
Le indagini furono affidate al signor Talpa il quale, dopo aver effettuato gli opportuni riscontri con i campioni di peli presenti in archivio, riuscì finalmente a scoprire la vera identità dell’assassino e il luogo dove abitava: si trattava di una donna, contrariamente a quello che si poteva pensare, considerata la morte così violenta del povero Topinambur! Il nome dell’accusata è Adelina, la più carina del paese. Sì, avete ragione, dall'aspetto non sembra proprio un’assassina ma se la vedeste in azione vi ricredereste.
Il signor Talpa, suo figlio Vistalunga con un folto gruppo di poliziotti misero a soqquadro tutti i quartieri di Talpaneto per cercare il nascondiglio di Adelina. La trovarono alla fine in un albergo nei pressi della Bottega Vecchia. Fu ammanettata e portata in commissariato per essere sottoposta ad interrogatorio.
- "Allora, Adelina, ora puoi dirci perchè lo hai fatto", le chiese il signor Talpa.
- “Topinambur aveva qualcosa che mi apparteneva”, fu la sua risposta.
- “Che cosa?” chiese la Talpa.
- “Un oggetto di grandissimo valore, conquistato tanto tempo fa dopo una furiosa battaglia tra talpe e topi di fogna: un rubino. Topinambur non voleva darmelo e perciò cercai di strapparglielo. A quel punto però il rubino cadde. Dovete sapere che nel rubino c’era una maledizione. Chiunque l’avesse fatto cadere, sarebbe morto”. E questo è quello che successe a Topinambur.
- “E allora perché c’erano delle tracce di rossetto sul suo corpo?”, chiese la Talpa.
Adelina replicò: “Perché quando io mi accasciai su di lui per rubargli il rubino dalla tasca, la pietra mi scivolò dalla mano…”.

Adelina fu arrestata per furto, ma state attenti: ha confessato che quando uscirà di prigione, si vendicherà di tutti quelli che hanno scoperto il suo atto crudele.
In seguito il rubino fu portato in un museo dove nessuno poté più toccarlo.



Veronica Condina e Sara Cerri

Pubblicato da Redazione - 15/04/2005 - 19:14
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